Ho letto questo racconto in due classi quinte, durante la nostra ultima lezione dell’anno scolastico 2023/24. È una storia che contiene molti riferimenti a quanto abbiamo visto insieme, soprattutto nelle lezioni di scienze e nelle uscite didattiche, ma può essere letta ed esplorata da chiunque.


Le sette notti



I.

La prima notte ci intrufolammo nello zoo da uno spiraglio nascosto fra le siepi. Mentre le guardie si davano il cambio passò il tram del safari notturno, e quando le sue luci furono un puntino lontano, seguendo nell’ombra le rotaie, camminammo in fila indiana verso il padiglione dell’acquario.
Addormentati nel sonno del mare, i pesci avevano occhi aperti che ci scrutavano da remote profondità. Osservammo con attenzione il cavalluccio marino, il polpo e l’axolotl, che sapevamo essere fra le creature più mirabili del pianeta. Provammo a chiedere se le loro specie esistevano ancora in natura, o sopravvivevano soltanto in cattività. Ma loro riuscivano a sentirci? Cosa stavano cercando di comunicarci, al di là del vetro?
Un’ombra ci corse incontro e si mise a fiutarci col suo muso da cane.
«Laika, torna subito qui!» echeggiò da fuori il grido robotico della guardia.
Ma in un lampo eravamo già altrove.

Questa pagina è stata creata da Matteo Maculotti, autore del racconto.
Le immagini sono dettagli da opere di Kaljo Põllu (1934-2010).
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